Non so cosa teneva "dint’a capa", intelligente, generoso, scaltro, per lui non vale il detto che è del Papa, morto un Troisi non se ne fa un altro. Morto Troisi muore la segreta arte di quella dolce tarantella, ciò che Moravia disse del Poeta io lo ridico per un Pulcinella. La gioia di bagnarsi in quel diluvio di "jamm, o’ saccio, ‘naggia, oilloc, azz!" era come parlare col Vesuvio, era come ascoltare del buon Jazz. "Non si capisce", urlavano sicuri, "questo Troisi se ne resti al Sud!" Adesso lo capiscono i canguri, gli Indiani e i miliardari di Holliwood! Con lui ho capito tutta la bellezza di Napoli, la gente, il suo destino, e non m’ha mai parlato della pizza, e non m’ha mai suonato il mandolino. O Massimino io ti tengo in serbo fra ciò che il mondo dona di più caro, ha fatto più miracoli il tuo verbo di quello dell’amato San Gennaro
Roberto Benigni
Benigni vede tutt'ora Massimo Troisi come un carissimo amico e dal punto di vista professionale, come comico, stabilendo a priori che la comicità è qualcosa che in un secolo si incarna al massimo tre o quattro volte in un uomo, nei comici, insieme ai grandi Totò, Peppino e pochi altri, ci inserisce Massimo Troisi. Le sue parole: "Massimo aveva avuto questo dono dagli dei, dal cielo e l'aveva regalato alla gente, non l'aveva tenuto per sé. A me solo il nome: Massimo Troisi(!), mi fa sobbalzare... poi comunque il cielo si è ripreso questo regalo che ci aveva dato. Chi lo conosceva e chi non lo conosceva è uguale, perché Massimo era di tutti, lo conoscevano tutti, ed era come se lo avessero conosciuto tutti ... " Ancora Benigni: "Troisi aveva una grande freschezza, era per me un punto di riferimento, ogni volta pensavo, quando avevo in mente qualcosa, magari un nuovo progetto: "Chissà cosa ne penserà Troisi?"...Era un uomo pieno di contraddizioni, era una fusione di Strawinski e Little Tony, aveva la vera musicalità del comico specie nel corpo ed un grosso senso del ritmo e della scrittura filmica. Aveva una sua maestria, un suo magistero nel fare le cose; parlava molto, spesso anche senza parole, esprimendosi non solo verbalmente ma anche con le espressioni del viso, con gli sguardi e con i sentimenti".